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"Ambermax": a tutto jig

   

 

Alcune pescate raccontate dal nostro amico "Ambermax".

  

UNO

  

Allora, con Andrea decidiamo di trascurare tutte le marcature a fondo per cercare solo ricciole … che sti cavolo di dentici poi ci fanno sforare col quantitativo giornaliero … finalemente … mi attacca a 7-8 metri dalla barca, lo so perché ho gia il terminale in canna … chiaro che lo scambio per ricciola, invece, mi sono già bruciato il limite dei kg … nonostante sia stato tirato per pochi metri esplode lo stesso … non mi resta che mollare la canna e prendere la telecamera per cercare di documentare l’eventuale cattura di Andrea.

   

 

amb 2008 dentice max

  

Il "jerking lento da acqua torbida e pesce apatico da freddo" domenica è sembrata essere l'arma vincente.

 

Poi, col finimondo sotto, da bravi, dritti a casa.

 

amb 2008 dentice ant

 

 


DUE

 

Allora, giornatina veramente divertente, interessante e produttiva.

   

Esco per la prima volta in vita mia da Portoscuso, a parte l’uscita in barcone con sardus e C, esco con Giovanni, alle sue prime a VJ, che con la scusa di approfondire le sue competenze per esigenze professionali, in quanto lavora in un noto negozio di pesca … getta le basi per appendere l’arbalete al chiodo …

 

Mentre faccio con calma colazione, ora comoda, 9,30, studio la carta su sailplan, e fra i tanti un punto mi ispira più degli altri; all’atto pratico sarà quello dove ci divertiremo.

 

Ecoscandaglio non eccelso … ma ormai mi sento come Richelieau, credo di poter leggere anche nella cenere (effettivamente le marcature incerte in B/N dell’eco la ricordano molto, soffiata via dal vento ...) quindi praticamente non vedo nulla che mi ispiri finchè non giungiamo dove avevo puntato l’occhio a casa … che sia una fatto psicosomatico? O psicosoNATICO? Mah …

 

Quello che non azzecco sono le specie dei pesci … mi sembrano ricciole invece … tanute: eccone una bella prontamente rilasciata.

 

amb 2008 tanuta
 

 

Voglio le ricciole; invece sale una cernia bellissima, 15 kg abbondanti, che manda fuori di testa dalla contentezza Giovanni ... 

 

Aggancio un dentice e, siccome abbiamo già la cernia, non voglio chiudere la giornata, lo tiro per i primi metri come la solito, poi rallento sempre di più fino a recuperarlo abbastanza lento gli ultimi dieci metri; è poco embolizzato, ma lo è; afferro il terminale e sto per dire a Giovanni di filmare il tentativo di rilascio, quando il dentone decide di fare tutto da solo ed in privato… molla una testata (apparentemetnte, poi capirete perché) si slama, fa la capriola, e nonostante tenti di afferrarlo al volo si inabissa come un fulmine; sono veramente sorpreso e felice … insomma, ero incredulo, anche l’ultima volta che avevamo provato, il dentice si tuffava poi ritornava su …

 

Benissimo, sono infogatissimo, soltanto che nella mezzora successiva ho una serie di attacchi tutti a vuoto … comincio a scocciarmi, va bene il C&R, ma non così precoce … controllo l’amo … ma quale amo? L’amo è rimasto nel labbro del dentice!!! Ecco come si era liberato!!! Ho pescato mezzora senza amo!!!

  

Andiamo avanti, non faccio a tempo a mettere l’amo che, questa volta ci rimane; purtroppo mi accorgo che è cernia, e piccola … la recupero talmente lenta che sale praticamente da sola, per effetto dell’embolia, con la lenza in bando; però non ha lo stomaco estroflesso; organizziamo al volo un ascensore, con un piombo da un kg, la caliamo immediatamente sul fondo appuntandogli l’amo nella membrana sottile esterna della branchia; sul fondo si libera da sola ... e due ...

 

Intanto Giovanni aggancia un bel parago; io filmo e gli dico di tirarlo piano; viene su con lo stomaco a posto, incazzato come un parago; lui se ne ritorna a fondo da solo, qui finalmente riesco a fare il filmatino.

 

Sono abbastanza sicuro che i pesci siano tornati e rimasti a fondo perché c’era bonaccia, non ci siamo spostati per un’altra mezz’ora ed anche i gabbiani sono rimasti tranquilli; se non ce l’avessero fatta sarebbero riaggallati di certo.

  

Ma io ancora cerco la ricciola, ed invece aggancio un mostro marino, probabilmente una cernia presa sul corpo; la volontà di tirarla fuori non è troppa, anche perché ci avrebbe chiuso la giornata, quindi ci mettiamo anche un po’ a cazzeggiare ed alla fine, cm, su cm, si intana e rompe; tana lunga direi, visto che all’appello mancheranno più di 5 metri di terminale col rimanante decisamente abraso ...

 

La chiudiamo qui, un cernione, quattro rilasci di quattro pesci diversi, io non porto pesce a casa ma la contentezza di essermi, forse, sbagliato sull’impossibilità di rilasciare certi pesci a vj.

 

 

amb 2008 cernia

 


TRE

 

Io invece oggi con la nostalgia della puzza di pesce nelle mani, anche se sono un po' cotto da ieri, ad orario comodo, tanto so che il maetrale entra alle 13,00, quindi anche so che è inutile jiggare prima che i pesci aspettano il vento per mangiare ... decido di uscire giusto per beccare l'entrata del vento ... il pesce c'è, ma non ne vuole sapere di attaccare; qualche inseguimento pigro che ci indispettisce ma nessun attacco; c'è un gommone di jiggers che ci marca ed eseguiamo un depistaggio per poter pescare in santa pace e concentrati; ad un certo punto alziamo una nuvola di pesce oltre la mezz'acqua ma nessuno attacca; proviamo tutti i movimenti del repertorio, il lento di Andrea, il mio frenetico swingato ... nulla di nulla ... quando mi ricordo di essere moderatore in un forum di spinners (anche se di spinning non ne capisco una mazza ho letto molto) ed eseguo il più classico degli stop & go, come se fossi in top water con le bestie appresso, solo che ho una scansione in pixel a mostrarne la versione verticale; dicevo, decido per lo stop & go, e non appena stoppo, esito un interminabile istante e bang!!! lui a me ... bang bang io a lui e mi organizza una fuga inusuale per un dentice ...

 

 

amb 2008 dentex

 

   

 

 

 

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